VITTORIO EMANUELE II IN SAN PETRONIO

Il 1° maggio 1860, nelle strade e nelle piazze di Bologna i passanti notarono molti avvisi che li informavano di un grande evento: la visita di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele II.
Il sovrano sarebbe infatti arrivato quello stesso giorno e avrebbe soggiornato in città fino al 4 maggio. Giunto a porta Santo Stefano, venne scortato lungo la via, ornata con vasi di fiori e bandiere nazionali, fino alla basilica di San Petronio.
Qui incontrò le più alte cariche della città, tra cui il sindaco Luigi Pizzardi, e venne accompagnato davanti all’altare per ascoltare l’inno di ringraziamento “Te Deum”, intonato apposta per l’occasione.
Il clero bolognese si era infatti rifiutato di intonarlo in onore del re, verso il quale c’era molta ostilità. Un coro senza voci non è possibile. Come fare allora? Alla fine Vittorio Emanuele si è dovuto accontentare. Ci fu, sì, il “Te Deum”, ma a cantarlo furono alcuni preti provenienti dai territori vicino a Bologna che non facevano del bel canto la loro dote migliore. Così, la presenza di Sua Maestà in San Petronio è ricordata anche per quel coro improvvisato e soprattutto stonato.
Il giorno dopo per il re erano previsti alcuni incontri pubblici e ricevimenti, tra cui quello all’Archiginnasio e a Palazzo Municipale. Alla sera invece venne allestita una grande festa da ballo al Teatro Comunale, con la presenza di almeno 5.000 persone. Inoltre, vennero addobbate con luci e luminarie la Torre degli Asinelli e San Petronio.