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Basilica di San Petronio | "Nella Piazza di San Petronio" - Basilica di San Petronio
La basilica di San Petronio non passa inosservata, anzi, rimane impressa a chiunque la veda, girando per il centro di Bologna tra cui Giosuè Carducci.
piazza maggiore basilica di san petronio
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NELLA PIAZZA DI SAN PETRONIO

 

 

Nella piazza di San Petronio di Giosuè Carducci

 

Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna,

e il colle sopra bianco di neve ride.

È l’ora soave che il sol morituro saluta

le torri e ‘l tempio, divo Petronio, tuo;

le torri i cui merli tant’ala di secolo lambe,

e del solenne tempio la solitaria cima.

 

Il cielo in freddo fulgore adamàntino brilla;

e l’aër come velo d’argento giace

su ‘l foro, lieve sfumando a torno le moli

che levò cupe il braccio clipeato de gli avi.

 

Su gli alti fastigi s’indugia il sole guardando

con un sorriso languido di vïola,

che ne la bigia pietra nel fosco vermiglio mattone

par che risvegli l’anima de i secoli,

e un desio mesto pe ‘l rigido aëre sveglia

di rossi maggi, di calde aulenti sere,

quando le donne gentili danzavano in piazza

e co’ i re vinti i consoli tornavano.

 

Tale la musa ride fuggente al verso in cui trema

un desiderio vano de la bellezza antica.

 

La basilica di San Petronio non passa inosservata, anzi, rimane impressa a chiunque la veda, girando per il centro di Bologna. Tra i suoi ammiratori c’è anche uno dei più famosi poeti italiani, Giosuè Carducci. Nella sua “Nella piazza di San Petronio”, Carducci omaggia la città in cui ha vissuto e insegnato. Descrive una scena quotidiana, in cui cammina nella “turrita” Bologna, davanti a San Petronio. La chiesa è nello sfondo. Il poeta dipinge gli edifici storici con malinconia, le torri gli ricordano gli antichi fasti, il tramonto che arrossisce le pietre sembra che invochi i tempi passati. Tutto il tempo passato è idealizzato, sia nelle imprese eroiche che nella quotidianità, e negli ultimi versi il poeta esprime tutta la sua nostalgia per quegli anni.

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