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Basilica di San Petronio | La traslazione del corpo
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La traslazione del corpo di San Petronio

 


 

Nel 1843 si svolsero a Bologna le solenni commemorazioni per il centenario dello spostamento del capo di San Petronio nella basilica a lui dedicata. Tre giorni di festa, dal 26 al 28 maggio, per ricordare la ricorrenza, ma durante le clelebrazioni venne nominato solo il ruolo nella traslazione di Benedetto XIV, mentre non si parlò quasi per nulla del cardinale Pompeo Aldrovandi, anch’egli bolognese come il papa, che fece costruire la cappella in cui si conservava il capo del santo. Dimenticanza che non fece piacere agli eredi, ma le polemiche furono placate e rimandate al bicentenario.

 

Questa ricorrenza purtroppo passò in secondo piano. Era infatti il 1943 e la Seconda guerra mondiale era in pieno svolgimento. Solo nel 2000 si ricominciò a parlare anche della traslazione del corpo del santo. Il 3 ottobre di quell’anno quel che rimaneva di San Petronio venne spostato nella cappella Aldrovandi, ricongiungendosi con la testa. L’operazione fu semplice, perché i monaci avevano lasciato Santo Stefano, che era tornata sotto l’influenza della curia di Bologna dopo quasi nove secoli di contrasti. La cappella Aldrovandi riacquistò così grande prestigio grazie all’importanza delle reliquie.

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