
XV. Cappella del Santissimo Sacramento
Questa cappella spettava alla famiglia Ramazzotti e poi alla famiglia Malvezzi Campeggi.
Essa acquisì l’aspetto attuale nel 1814 quando, nel corso di una risistemazione a cura dell’architetto Angelo Venturoli per incarico del marchese Antonio Malvezzi, furono poste al suo interno opere eseguite per altre collaborazioni e per altre chiese.
La transenna marmorea di maniera formiginesca è del 1524. Sopra l’altare, entro la nicchia disegnata da Giacomo Barozzi detto il Vignola (1547-48), si trova il ricchissimo tabernacolo in pietre dure e ad arco trionfale, proveniente dalla soppressa chiesa delle monache di Santa Margherita ed eseguito a Roma, nel 1633 da Vincenzo Franceschini, su disegno dello scultore Alessandro Algardi, il quale fornì anche i marmi preziosi, tratti dalle antiche rovine di Roma, con cui venne eseguito.
La cimasa sopra la grande nicchia raffigurante due angeli reggenti un medaglione con il Sacramento è opera di Giacomo De Maria (1814), mentre le due sculture di S. Francesco di Nicolò da Milano e di San Domenico di Zaccaria da Volterra (1526), provengono dalla cappella maggiore della basilica (in origine eseguite per la lunetta del portale esterno di sinistra, dove invece venne poi posta una Resurrezione.)
Magnifici sono gli stalli intarsiati, già nella chiesa bolognese di San Michele in Bosco, eseguiti nel 1521 dal monaco olivettano Raffaele da Brescia e riadattati in età neoclassica dall’architetto Angelo Venturoli.
La decorazione della cappella è completata da due tele sulle pareti laterali: a destra si trova un miracolo di S. Antonio di Lorenzo Pasinelli (1629-1700) e a sinistra un S. Bonaventura di Giovanni Andrea Donducci detto il Mastelletta (1575-1655).
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