
XII. Cappella delle Reliquie
Un tempo sagrestia, poi cappella della famiglia Zambeccari. Il Primicerio del Capitolo pretroniano mons. Zambeccari, nel 1746 fece trasformare questo ambiente prima adibito a sagrestia, in cappella.
La grande tela sopra l’altare nasconde la nicchia dove viene conservato gran numero di reliquie in reliquiari per lo più risalenti ai secoli XVII e XVIII.
Alla parete sinistra della cappella, entro elegante cornice barocca venne rimontato il rilievo rappresentante l’Assunzione della Vergine che fu scolpita da Nicolò Tribolo (1537) per l’altare maggiore della chiesa bolognese di Santa Maria di Galliera, e poi trasferita in basilica verso la metà del XVII secolo.
I putti e le nubi in stucco sono aggiunte settecentesche.
I due angeli sui mensoloni facevano parte del ricco ornato che racchiudeva l’Assunzione di Santa Maria di Galliera e sono attribuibili a Jacopo Fantoni (Jacopo di Venturino dalle Colonne), allievo del Sansovino, e a Danese Cattaneo (1536).
Alla parete di destra, nel 1746, venne sistemato, entro cornice simile alla precedente, il notevole dipinto rappresentante l’Annunciazione, opera, purtroppo assai annerita, del veronese Domenico Rizzi detto Brusasorci (1560 circa) e, per adattare il dipinto alla nuova cornice, Carlo Giovannini aggiunse il Padre Eterno in alto a due ampie fasce laterali.
Sui mensoloni ai lati del dipinto si trovano due profeti, eseguiti attorno al 1536 da Jacopo Fantoni per il già menzionato ornato di Santa Maria di Galliera.
Sotto l’altare un Bambino Gesù settecentesco in terracotta policroma è attribuibile a Filippo Scandellari (fine del XVIII secolo).
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