
IN RESTAURO
VIII.Cappella di S. Rocco
In precedenza della famiglia Ranuzzi e poi Malvezzi.
La transenna venne fatta costruire nel 1909 riutilizzando colonnette di cotto provenienti dalla chiesa di S. Stefano, come si è già visto per la transenna della cappella VI.
Sull’altare, entro un’ancona lignea del tardo cinquecento, si trova il singolarissimo dipinto raffigurante San Rocco con il cane e il committente (Fabrizio da Milano), eseguito da Francesco Mazzola, detto “il Parmigianino” nella seconda metà del 1527 (l’anno del sacco di Roma), opera capitale per la pittura manieristica e barocca bolognese.
La monumentale statua marmorea di S. Petronio venne eseguita da Gabriele Brunelli e posta nel 1683 in Piazza di Porta Ravegnana, presso la base delle Due Torri; di là venne tolta per ragioni di viabilità e qui trasportata nel 1871.
La parete destra della cappella mostra, in alto, la memoria di Mauro Tesi, geniale architetto-decoratore antibarocco, morto a soli 36 anni nel 1766.
La memoria è opera di un gruppo di artisti amici del defunto, interessati come lui alle regole dell’incipiente neoclassicismo.
Carlo Bianconi proggettò la memoria e scolpì la candeliera di destra e il mensolone in basso, Filippo Scandellari plasmò in cotto l’allegoria della pittura con la statuetta dell’Artemide di Efeso, Domenico Piò i due putti, Sebastiano Cavina la candeliera di sinistra e Filippo Balugani il grande medaglione con il ritratto del defunto.
Sotto la memoria è posto un confessionale del XVIII secolo, in noce, di ottimo intaglio e di proporzioni veramente monumentali.
I tondi delle vetrate furono eseguiti nel 1926 su disegno di Achille Casanova (1926).
Nel vicino pilastro della navata maggiore si trova un affresco votivo rappresentante S. Vincenzo Ferrer eseguito da Tommaso Garelli nel 1467.
A questo pilastro si appoggiava la cappella maggiore provvisoria costruita nel 1462-1479.
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