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Basilica di San Petronio | La traslazione del capo - Basilica di San Petronio
Alla sua morte, Petronio fu sepolto nella chiesa del Santo Sepolcro, ma verso il 1400, si decise di spostare il capo del santo in San Petronio.
La traslazione del capo di san petronio
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LA TRASLAZIONE DEL CAPO

 


 


 

Alla sua morte, Petronio fu sepolto nel complesso di Santo Stefano, nella chiesa del Santo Sepolcro, da lui fatta costruire ad immagine e somiglianza di quello di Gerusalemme. Dopo la sua nomina a santo e la costruzione della basilica a lui intitolata, iniziarono a nascere i primi contrasti sulle sue reliquie. Il Comune infatti non vedeva di buon occhio che il corpo del santo fosse conservato dai monaci celestini, quindi sotto il controllo della curia.

 

Nel quindicesimo secolo qualcosa cominciò a cambiare: si decise che il pomeriggio del 3 ottobre il capo del santo potesse essere spostato in San Petronio per le celebrazioni del patrono, per poi essere riportato il giorno dopo dai monaci. Il tutto dietro pagamento annuo di diecimila scudi d’oro. Solo nel 1743, grazie a Papa Benedetto XIV, già vescovo di Bologna, la situazione arrivò a una svolta. Giudicando assurdo che non fosse presente nessuna reliquia del santo nella chiesa a lui dedicata, ma anche per aiutare la riconciliazione tra potere politico e papale a Bologna, il Pontefice impose ai monaci di cedere il capo del santo ai canonici petroniani. I Celestini, però, per sottolineare il loro disappunto, non donarono la reliquia alla basilica, ma direttamente al papa, che dovette costruire un nuovo reliquiario e donarlo a sua volta.

 

Il capo del santo venne posto nella cappella del cardinale Aldrovandi, oggi cappella di San Petronio, e, sulla parete esterna della navata che guarda verso l’Archiginnasio, in corrispondenza della tomba, fu posta la scritta “Pone Lapidem Felsinae Thesaurus, cioè “dietro questa pietra sta il tesoro di Bologna”.

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